TVR TURBO (3000M TURBO)
Progetto #1of20 – work in progress – restauro totale
ANNO: 1976
Che diavolo è?
È una delle sole venti TVR 3000M Turbo (o più semplicemente “TVR Turbo”) mai costruite. Una rarissima coupé britannica degli anni ’70, finita nel garage di Passione Classica per un restauro totale, documentato da una quantità quasi imbarazzante di foto e video. Un lavoro da folli, portato avanti insieme ai migliori professionisti sulla piazza. La sua storia merita questo ambizioso progetto, reso possibile anche grazie all’aiuto di chi quest’auto l’ha accesa per la prima volta e, mosso dalla passione, ci sta accompagnando con i suoi preziosi consigli. Persino un video originale del 1976, proprio di questa stessa vettura, diventato risorsa fondamentale per riportarla alle condizioni di un tempo.
Un’avventura fatta di passione, amicizia, condivisione.
Dalle ceneri
Negli anni ’70 la Gran Bretagna era attraversa da recessione, crisi industriale e sociale; ma a Blackpool la TVR, piccola realtà acquisita dal giovane Martin Lilley sin dal ‘65, continuava caparbiamente ad inseguire traguardi sempre più ambiziosi, supportata da una squadra di artigiani motivati ed appassionati. La serie “M”, coupé fastback nata nel 1971 per sostituire Vixen e Tuscan (versione larga), contribuì decisamente con il suo nuovo telaio ad affermare il marchio inglese nei mercati esteri (Germania, Grecia, Giappone, Australia, Stati Uniti); quell’anno, al Salone dell’Automobile di Londra, fu presentata come prototipo equipaggiato con un propulsore 2500 cc sei cilindri Triumph. La gamma venne poi ampliata con due ulteriori opzioni: un 1600 cc Ford a quattro cilindri e il più potente 3 litri V6 Essex, anch’esso di casa Ford. Nel 1975 un incendio devastò la fabbrica, mettendo seriamente a rischio il futuro dell’azienda. Lilley non si diede per vinto: mise in sicurezza lo stabilimento e riorganizzò l’attività da zero, in tempi record. E quasi a farsi beffa della sfortuna che lo aveva colpito, pochi mesi dopo presentò al Motor Show di Londra la sua dichiarazione di guerra: la TVR 3000M Turbo. Frutto della collaborazione con Broadspeed (tuner britannici con un solido pedigree in pista) la Turbo aggiunse ben 80 CV al già potente 3 litri aspirato, raggiungendo i 230 CV. Il tutto per meno di una tonnellata, 235 km/h di velocità massima e uno 0-100 in 5,7 secondi. La stampa inglese la definì “un proiettile su quattro ruote”: e non esagerava. Inconsapevolmente era stata creata la prima sportiva britannica prodotta in serie dotata di motore turbo, anche se i telai dedicati alla M sovralimentata alla fine furono pochi… e per pochi.
Solo 20 esemplari. Punto.
Vi lascio dunque immaginare quanti ne siano sopravvissuti fino a oggi, cinquant’anni dopo, e quanti di questi siano stati sottoposti ad un restauro tanto radicale. È facile comprendere come un’auto così, oggi, non sia solo un pezzo da collezione, ma il simbolo di una TVR artigianale e testarda, testimone del fascino eterno delle auto costruite a mano, una per una, in un’epoca in cui il coraggio contava più del budget.
#1of20 – la TVR 3000M Turbo di Passione Classica
La nostra protagonista è una delle sole nove TVR 3000M Turbo prodotte nel 1976 (probabilmente la numero sei) ed è arrivata a noi dopo una vita in viaggio: nata inglese, cresciuta tedesca, passata per l’Olanda e ora, finalmente, in Italia. Quando l’ho trovata era parcheggiata in un box, custodita alla meglio, con un restauro appena iniziato e poi abbandonato. Giunta al garage, il suo abitacolo ha rovesciato su di me tutta la sua storia travolgendomi di carte, targhette ed odore di passato, come uno di quei vecchi bauli dimenticati in soffitta: documenti per lo più lasciati dai precedenti proprietari, rinvenuti qua e là tra i sedili ed il portabagagli. Tre raccoglitori pieni di biglietti di ogni sorta (raduni, track day…) e fatture di costose manutenzioni a formare un ponte tra i giorni nostri ed il 1976; il motore ad esempio, venne sostituito dopo pochi anni dalla prima registrazione, come spesso accadeva a queste belve strapazzate per strada o in pista. Ma la svolta è arrivata quando ho conosciuto il suo primo proprietario: un vero appassionato che, all’epoca, lavorava a stretto contatto con i vertici TVR e che, con rara generosità, ha condiviso il suo archivio. Articoli d’epoca, lettere ufficiali TVR, aneddoti e consigli tecnici, incluso un video della prima prova su strada… proprio a bordo di questa Turbo. Roba da pelle d’oca. È nata così una sorta di amicizia epistolare, che mi ha convinto a fare il grande salto.
Restauro totale. Zero compromessi.
Nulla di più lontano dalle operazioni di restomod: qui tutto è dedicato al rispetto dell’originalità di un progetto che, già alla nascita, era estremo. Solo qualche accorgimento per migliorare efficienza e affidabilità; ben vengano quindi il radiatore “racing” in alluminio, il nuovo impianto elettrico, i pistoni costruiti da zero e la turbina rinforzata. Nel corso del lavoro poi, ho avuto la fortuna di entrare in contatto con un altro esperto TVR (tra i più accreditati ed anche lui ex proprietario di quest’auto negli anni ’90) che ha contribuito al progetto con la sua esperienza. L’anima della macchina non è stata dunque toccata: solo aggiornamenti pensati per farla vivere altri cinquant’anni. Oggi, un tassello alla volta, il puzzle ha iniziato a prendere forma grazie al contributo di molti sostenitori. A tal proposito è doveroso ringraziare anche il TVR Car Club UK e l’Heritage Manager del brand inglese, che hanno fornito i documenti necessari a certificare la storicità della vettura anche in Italia (per rispetto della privacy, non cito i nomi di tutte queste persone; magari, a restauro completato, con il loro consenso…). Ad oggi sono circa venti le aziende coinvolte nella rinascita di questa TVR 3000M Turbo e chi vi mette le mani ha ben chiaro che non si tratta di un semplice lavoro su commissione; c’è una volontà concreta di contribuire a qualcosa che lasci il segno: un tributo reale a uno dei capitoli più rari ed affascinanti dell’automobilismo artigianale. Così, mentre la scocca è in carrozzeria, il motore in officina meccanica e i sedili sono pronti, il progetto #1of20 è giunto a metà strada. Quello che verrà sarà, ancora una volta, frutto di studio e rispetto, in pieno stile Passione Classica.
#1of20 – la TVR Turbo di Passione Classica
La nostra protagonista è una delle sole nove TVR 3000M Turbo prodotte nel 1976 (probabilmente la numero sei) ed è arrivata a noi dopo una vita in viaggio: nata inglese, cresciuta tedesca, passata per l’Olanda e ora, finalmente, in Italia. Quando l’ho trovata era parcheggiata in un box, custodita alla meglio, con un restauro appena iniziato e poi abbandonato. Giunta al garage, il suo abitacolo ha rovesciato su di me tutta la sua storia travolgendomi di carte, targhette ed odore di passato, come uno di quei vecchi bauli dimenticati in soffitta: documenti per lo più lasciati dai precedenti proprietari, rinvenuti qua e là tra i sedili ed il portabagagli. Tre raccoglitori pieni di biglietti di ogni sorta (raduni, track day…) e fatture di costose manutenzioni a formare un ponte tra i giorni nostri ed il 1976; il motore ad esempio, venne sostituito dopo pochi anni dalla prima registrazione, come spesso accadeva a queste belve strapazzate per strada o in pista. Ma la svolta è arrivata quando ho conosciuto il suo primo proprietario: un vero appassionato che, all’epoca, lavorava a stretto contatto con i vertici TVR e che, con rara generosità, ha condiviso il suo archivio. Articoli d’epoca, lettere ufficiali TVR, aneddoti e consigli tecnici, incluso un video della prima prova su strada… proprio a bordo di questa Turbo. Roba da pelle d’oca. È nata così una sorta di amicizia epistolare, che mi ha convinto a fare il grande salto.
Restauro totale. Zero compromessi.
Nulla di più lontano dalle operazioni di restomod: qui tutto è dedicato al rispetto dell’originalità di un progetto che, già alla nascita, era estremo. Solo qualche accorgimento per migliorare efficienza e affidabilità; ben vengano quindi il radiatore “racing” in alluminio, il nuovo impianto elettrico, i pistoni costruiti da zero e la turbina rinforzata. Nel corso del lavoro poi, ho avuto la fortuna di entrare in contatto con un altro esperto TVR (tra i più accreditati ed anche lui ex proprietario di quest’auto negli anni ’90) che ha contribuito al progetto con la sua esperienza. L’anima della macchina non è stata dunque toccata: solo aggiornamenti pensati per farla vivere altri cinquant’anni. Oggi, un tassello alla volta, il puzzle ha iniziato a prendere forma grazie al contributo di molti sostenitori. A tal proposito è doveroso ringraziare anche il TVR Car Club UK e l’Heritage Manager del brand inglese, che hanno fornito i documenti necessari a certificare la storicità della vettura anche in Italia (per rispetto della privacy, non cito i nomi di tutte queste persone; magari, a restauro completato, con il loro consenso…). Ad oggi sono circa venti le aziende coinvolte nella rinascita di questa TVR 3000M Turbo e chi vi mette le mani ha ben chiaro che non si tratta di un semplice lavoro su commissione; c’è una volontà concreta di contribuire a qualcosa che lasci il segno: un tributo reale a uno dei capitoli più rari ed affascinanti dell’automobilismo artigianale. Così, mentre la scocca è in carrozzeria, il motore in officina meccanica e i sedili sono pronti, il progetto #1of20 è giunto a metà strada. Quello che verrà sarà, ancora una volta, frutto di studio e rispetto, in pieno stile Passione Classica.
“The Wanton Song” dei Led Zeppelin, pubblicata nel 1975 nell’album Physical Graffiti, nacque quasi per istinto durante una jam session in studio. Il riff, ideato da Jimmy Page, trasmette una ruvidezza autentica, in un’epoca in cui le classifiche UK erano spesso sedotte da un rock decisamente più glamour. Sebbene non sia stata tra i singoli di punta dell’album, col tempo è diventata un brano di culto, proprio per quell’energia viscerale che richiama l’esperienza di guida di una TVR 3000M Turbo: pura, istintiva, senza mediazioni. Una scarica brutale di potenza e carattere, lontana da ogni compromesso commerciale.
Un meraviglioso video, a tratti nostalgico, riguardante la storia di TVR. La voce di Jeremy Clarkson ci guida attraverso 5 decenni di attività, dall’ idea del fondatore TreVoR Wilkinson (1947) agli anni ’90 (1997); artigianalità, scelte audaci (talvolta troppo…) e passione: tanta passione.