MG METRO TURBO
Prova a prendermi
ANNO: 1985
“The Shark”, come viene soprannominata dagli appassionati la BMW contraddistinta da codice “E24”, è considerata la più bella tra le serie 6 e tra le più riuscite auto del marchio bavarese.
Questa BMW M 635 CSI è il modello di punta di una produzione di grande successo; la sua eleganza senza tempo ed un prestigioso palmares agonistico la rendono una ricercata vettura d’epoca, adatta a chi vuole prestazioni da sportiva senza rinunciare a qualche lungo viaggio nel comfort più totale, respirando il fascino di possedere una “M”, capostipite di una serie diventata un vero e proprio marchio nel marchio, le cui quotazioni sono sempre in crescita.
Il design che influenza una generazione
La E24 venne presentata al Salone di Ginevra nel 1976. La “6 Coupé”, disegnata da Paul Bracq, ideatore di molte auto di successo (tra tutte ricordiamo la Mercedes Pagoda W113), piacque da subito poiché propose al pubblico uno stile riuscito ed inedito. Oggi come allora, la 6 colpisce per il suo profilo, la linea di cintura molto bassa ed il caratteristico “muso di squalo”, un frontale spiovente che, assieme alla coda anch’essa inclinata, chiude un disegno dai tratti molto leggeri; tutti elementi che conferiscono al corpo vettura un notevole dinamismo. Con questo modello monsieur Bracq, sue anche la serie 3, la 5 e la 7 di quegli anni, influenzò un’intera epoca che oggi trova echi nell’attuale produzione BMW. Ma oltre a numerosi riconoscimenti dovuti all’unicità della sua estetica, la serie 6 Coupé brillò anche nelle competizioni e si aggiudicò, nei primi anni ’80, diverse gare endurance: suoi i campionati Europei Touring 1981,1983 e 1985. Riuscì ad ottenere anche prestigiose vittorie in gare extraeuropee, come in Giappone e in Australia.
Nel 1984, in scia a questi successi, venne così presentata la versione più sportiva della serie E24, la M 635 CSI, con un motore potenziato derivato dalla M1, un incredibile 6 cilindri in linea da quasi 3,5 litri ed oltre 250 km/h di velocità massima. Il telaio venne rinforzato ed opportunamente modificato così come il differenziale posteriore, rivisto in funzione dei valori di coppia da gestire, logicamente più elevati rispetto alla normale 635. Esteticamente la M (denominata oltreoceno M6) era riconoscibile principalmente per gli spoiler anteriore e posteriore, per i cerchi BBS dedicati e per il doppio terminale di scarico decentrato, mentre internamente si facevano notare anche i sedili sportivi sagomati, disponibili, a richiesta, con il rivestimento in pelle di bufalo.
La BMW M 635 CSI fu prodotta in 5855 esemplari dal 1984 al 1989. Un esemplare è custodito nel garage di Passione Classica.
Alla guida – 5 stelle, anche nel sovrasterzo
In un confronto Quattroruote diede cinque stelle alla M 635 CSI per quanto riguarda motore, velocità, accelerazione, freni, cambio, sterzo e tenuta di strada. Ancora dubbi sul fatto che fosse la migliore? Certo, per la versione di punta bisognava racimolare un’ottantina di milioni di Lire, ma venivano tutti ripagati dalle doti del prestigioso 6 cilindri in linea (M88). Oggi come allora questa “M” soddisfa nel misto come in progressione, grazie allo sterzo di derivazione racing, all’ottima reazione del telaio nei cambi di direzione e all’assetto confortevole, ma di chiara vocazione sportiva; alla guida infatti i 1500 kg sembrano essere molti meno.
Unica controindicazione: una marcata tendenza al sovrasterzo; è bene farci i conti quando si affonda il gas dopo una curva, specie su fondi a bassa aderenza.
La BMW M 635 CSI di Passione Classica
Acquistata presso una grande collezione, dopo una trattativa piuttosto serrata, la BMW M 635 CSI ha preso posto nel garage di Passione Classica. L’abbinamento cromatico, carrozzeria color Polaris con interni in bufalo grigio scuro, rende giustizia alle linee di Paul Bracq. Oltre all’optional della pelle, è stato opzionato anche il tetto apribile.
Inseguivo da molti anni il sogno di possedere la prima M6, poiché consideravo e considero tutt’ora quest’auto tra le più belle coupé della sua epoca e tra le mie preferite di sempre. Ho scelto l’esemplare che vedete in queste immagini convinto dalla qualità del suo restauro e dalle sue incredibili condizioni generali: fondo, scocca, motore e selleria sono davvero eccellenti. In virtù di ciò va tenuto presente che i ricambi di quest’auto sono generalmente costosi ed illudersi di portare a casa una BMW di questa caratura a prezzi da saldo, risulta sempre un fallimento. Per questo ho preferito spendere di più per una E24 pronta da guidare su cui è stato comunque eseguito un tagliando completo (documenti a disposizione). Omologazione ASI presente.
Alla guida – 5 stelle, anche nel sovrasterzo
In un confronto Quattroruote diede cinque stelle alla M 635 CSI per quanto riguarda motore, velocità, accelerazione, freni, cambio, sterzo e tenuta di strada. Ancora dubbi sul fatto che fosse la migliore? Certo, per la versione di punta bisognava racimolare un’ottantina di milioni di Lire, ma venivano tutti ripagati dalle doti del prestigioso 6 cilindri in linea (M88). Oggi come allora questa “M” soddisfa nel misto come in progressione, grazie allo sterzo di derivazione racing, all’ottima reazione del telaio nei cambi di direzione e all’assetto confortevole, ma di chiara vocazione sportiva; alla guida infatti i 1500 kg sembrano essere molti meno.
Unica controindicazione: una marcata tendenza al sovrasterzo; è bene farci i conti quando si affonda il gas dopo una curva, specie su fondi a bassa aderenza.
La BMW M 635 CSI di Passione Classica
Acquistata presso una grande collezione, dopo una trattativa piuttosto serrata, la BMW M 635 CSI ha preso posto nel garage di Passione Classica. L’abbinamento cromatico, carrozzeria color Polaris con interni in bufalo grigio scuro, rende giustizia alle linee di Paul Bracq. Oltre all’optional della pelle, è stato opzionato anche il tetto apribile.
Inseguivo da molti anni il sogno di possedere la prima M6, poiché consideravo e considero tutt’ora quest’auto tra le più belle coupé della sua epoca e tra le mie preferite di sempre. Ho scelto l’esemplare che vedete in queste immagini convinto dalla qualità del suo restauro e dalle sue incredibili condizioni generali: fondo, scocca, motore e selleria sono davvero eccellenti. In virtù di ciò va tenuto presente che i ricambi di quest’auto sono generalmente costosi ed illudersi di portare a casa una BMW di questa caratura a prezzi da saldo, risulta sempre un fallimento. Per questo ho preferito spendere di più per una E24 pronta da guidare su cui è stato comunque eseguito un tagliando completo (documenti a disposizione). Omologazione ASI presente.
Ci troviamo nel cuore di un decennio memorabile. Le discoteche, la moda, le auto… Al cinema escono dei film culto che faranno la storia. Per quelli come me che amano gli horror è l’anno di “Ammazzavampiri”, di “Phenomena” (Dario Argento) e di “Demoni” (Lamberto Bava) accompagnati dalle colonne sonore di Claudio Simonetti. Ma il 1985 regala anche “Rocky IV”, “Ritorno al Futuro”, “I Goonies”…
E la musica? L’imbarazzo della scelta. È l’anno di “Wild Boys” dei Duran, di “Material Girl” di Madonna, di “We Are The World”, e di “L’Estate Sta Finendo”, dei Righeira. Nascono anche i Simply Red, di cui mi considero grande estimatore, con il loro primo album: “Picture Book”. Ma per inquadrare la magia di quel periodo serve qualcosa di popolare, orecchiabile, che fotografi in un paio di minuti l’atmosfera del 1985. Ecco quindi un’esibizione dei Modern Talking, duo (non a caso) tedesco, che in pochissimi anni vendette qualcosa come 60 milioni di dischi. 60 milioni. 1985. Esibizione a Riva Del Garda.