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OPEL OMEGA LOTUS

Destinazione: pianeta terra

ANNO: 1991

Con una carrozzeria da vera body builder, questa Opel sembra doversi trasformare da un momento all’altro in uno spietato robot dei Decepticon (o Distructor, per i più nostalgici…). Fughe dalla polizia, sfide con jet supersonici: molte sono le imprese che la Omega Lotus ha affrontato nel corso della sua vita commerciale, laddove il mito si fonde con la realtà. Ma una cosa è certa: lei ha sempre fatto la parte della cattiva.

Sotto l’aspetto austero di una comoda berlina da rappresentante infatti, pulsa una malcelata voglia di velocità, una sfida a raggiungere il fondo scala del tachimetro. 377 cv per oltre 280 km/h: gli Autobot sono avvisati.

Cenni storici

Simply the be(a)st

A fine anni ’80 il mercato delle berline di rappresentanza aveva un ruolo estremamente importante all’interno di un marchio: non solo per una questione di volumi di vendita, ma per l’immagine che certi prodotti proiettavano sul brand e sul resto della gamma, quest’ultima trainata dal fascino di un modello “irraggiungibile” in termini economici e di prestazioni. Di sicuro effetto le collaborazioni con le case sportive per eccellenza, che garantivano un allure prestigiosa, irresistibile per i potenziali acquirenti. Tra le più famose ricordiamo ad esempio la Thema 8.32 (“featuring” Ferrari), e la Mercedes 500E (assemblata alla Porsche).

Così nel 1989 la General Motors, proprietaria di vari brand tra cui Opel e Lotus, chiese al quartier generale di Hethel di mettere mano alla berlina tedesca Omega, all’epoca molto diffusa. Missione: mostrare i muscoli alla concorrenza, esibendo il potenziale di un gruppo, quello GM, in grande espansione. Gli ingegneri Lotus iniziarono da subito tentando di calare il gigantesco V8 5,7 litri della Corvette C4 Zr1 (che loro stessi avevano sviluppato) nel vano motore della tre volumi tedesca, ma la prova costume, fatta eccezione per il cambio manuale a 6 rapporti, non riuscì. I maghi inglesi del tuning ripiegarono quindi sul pacioso 3 litri 6 cilindri della Omega di serie, portandolo a 3600 cc ed  aggiungendo 2 turbine Garrett. Le modifiche non si limitarono ovviamente al solo propulsore: Lotus infatti trasformò completamente la Omega, agendo su telaio, ruote, assetto, carreggiata, cambio, differenziale scarico (ecc…) e regalò alla berlina da rappresentante una vera e propria armatura da combattimento, fatta di splitter, minigonne, spoiler e prese d’aria aggiuntive. La Carlton Lotus, questo il nome della Omega venduta oltremanica da Vauxhall, nacque ad Hethel (come da specifica riportata sul numero di telaio) e non nello stabilimento Opel di Rüsselsheim: questo la diceva lunga sulle intenzioni di un progetto serio, sviluppato con grande impiego di risorse dalla fase embrionale, passando per i collaudi in pista, fino alla presentazione al Salone Internazionale dell’Automobile di Ginevra, nel 1989.

Sul finire degli anni ’80 nasceva così un’auto destinata a segnare un momento storico nell’agenda degli appassionati; la Opel Omega Lotus, o più semplicemente Lotus Omega, un’astronave nata per mortificare Ferraristi, Porschisti  e Lambor…Lambist…va beh, come diavolo si chiamano. Circa 950 esemplari prodotti tra Omega e Carlton (quest’ultima, ricordo, guida a destra).

Scheda tecnica

  • CARROZZERIA: berlina 4 porte
  • POSTI: 5
  • LUNGHEZZA: 468,6 cm
  • LARGHEZZA: 193,3 cm
  • ALTEZZA: 143,5 cm
  • PESO: 1663 kg
  • MOTORE: Lotus Biturbo
  • CARROZZERIA: berlina 4 porte
  • POSTI: 5
  • LUNGHEZZA: 468,6 cm
  • LARGHEZZA: 193,3 cm
  • ALTEZZA: 143,5 cm
  • PESO: 1663 kg
  • MOTORE: Lotus Biturbo
  • CILINDRATA: 3615 cc
  • POTENZA: 377 cv
  • ALIMENTAZIONE: Benzina
  • TRAZIONE: Posteriore
  • CAMBIO: Manuale
  • VELOCITÀ: 283 km/h

“non c’è nessuno migliore di te” - L’accompagnamento

Nel 1991, quando questo esemplare di Omega Lotus lasciava il salone, Prince consegnava alla storia questo capolavoro. L’abbinamento è naturale, poiché quest’ auto riprende l’atteggiamento di ostentata superiorità che ha contraddistinto il folletto di Minneapolis per tutta la sua carriera.

 

Fuorilegge

Una prova su strada davvero interessante, con un riferimento storico per gli amanti di quest’auto. Trattasi della breve sequenza ripresa dall’elicottero, in cui dei malviventi, a bordo di una Omega Lotus, fuggono dalla polizia. Un po’ com’è accaduto qualche anno fa per la Banda dell’Audi Gialla (ricordate?). Si accenna anche al già citato intervento del parlamentare inglese, che voleva bandire la vettura dal commercio. Un riferimento più chiaro su quest’ultimo documento lo si trova seguendo il link: https://publications.parliament.uk/pa/cm199091/cmhansrd/1990-11-16/Debate-2.html alla colonna “828”.

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