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JAGUAR E-TYPE ROADSTER 3.8

``...è la più bella del mondo...``

ANNO: 1962

Parola di Enzo Ferrari
Quando parla una leggenda dell’automobilismo mondiale come il fondatore della Ferrari, ogni commento diventa superfluo. Poi, si sa, i gusti sono gusti, ma una cosa è certa: la Jaguar E-Type Roadster, specie la prima serie, come quella custodita gelosamente nel garage di Passione Classica, è una delle auto più belle mai costruite.
Questa vettura trascende l’idea stessa di automobile: è molto di più. È un quadro d’autore, un concentrato di potenza e sex appeal.

La Jaguar E-Type nacque nel 1961 dal genio di Malcom Sayer, che ne curò il design assieme a William Lyons; i due erano già noti alla casa britannica per altri prestigiosi progetti.
Il ruolo di Mr. Sayer era quello di sostituire la gloriosa XK150 e da subito capì di essere riuscito nell’intento: alla presentazione della “E”, infatti, fu subito un tripudio unanime di consensi.
Ma la linea così aerodinamica ed elegante di questa Jaguar nascondeva anche contenuti tecnici di prim’ordine, come la struttura monoscocca, i quattro freni a disco e le sospensioni posteriori indipendenti. Jaguar aveva fatto centro un’altra volta e, al Salone Dell’Automobile di Ginevra, fu subito record di prenotazioni, anche grazie al prezzo della vettura, che costava molto meno rispetto alle concorrenti dell’epoca (Porsche e Ferrari, ad esempio), pur vantando delle prestazioni di prim’ordine: ben 240 km/h di velocità massima ed un’eccellente tenuta di strada.
Il successo fu definitivamente confermato al lancio, un mese più tardi, della versione Roadster.

LA PRIMA SERIE 
La prima serie (delle tre prodotte) montava un motore da 3800 cc e 6 cilindri in linea, che sviluppava ben 265 cv.
È l’inizio di un mito.

DA TRATTARE CON I GUANTI
Calarmi nell’abitacolo della Jaguar E-Type Roadster non è affatto facile, perché devo fare i conti con l’abitacolo stretto, con l’inesistente regolazione di un sedile a guscio che si trova quasi rasoterra e con il volante in radica (di diametro molto grande), che non lascia molto spazio alle gambe.
Poi… tutto scompare, e mi immergo in questa pelle rossa, improvvisamente catapultato in un’epoca fatta di competizioni e Gentlemen Drivers.
Il borbottio del 3.8 l, impaziente ai bassi regimi, mi spinge da subito a premere l’acceleratore per cercare una guida più sportiva; il cambio, il 4 rapporti della prima serie, dagli inserimenti piuttosto difficili, rende questa Jaguar ancora più affascinante. La Jaguar E-Type Roadster non si concede a tutti: è un’auto da ascoltare, da trattare con i guanti.

  • POSTI: spider 2 posti
  • LUNGHEZZA: 4460 mm
  • LARGHEZZA: 1630 mm
  • PASSO: 2440 mm
  • POTENZA: 265 cv
  • VELOCITÀ MASSIMA DICHIARATA: 240 km/h
  • ACCELERAZIONE 0 – 100 km/h: 7,3
  • POSIZIONE DEL MOTORE: Anteriore
  • CILINDRATA: 3781 cc
  • NUMERO DEI CILINDRI: 6 in linea
  • TIPO CARBURANTE: Benzina
  • TRAZIONE: Posteriore
  • PESO: 1219 kg
  • ANNO DI IMMATRICOLAZIONE: 1962
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ACCIAIO NERO E PELLE ROSSA: L’ABITO GIUSTO
Sensuale e seducente come poche, la mia Jaguar E-Type Roadster 3.8 è un esemplare completamente restaurato dieci anni fa e gelosamente conservato nel garage climatizzato di Passione Classica. Come altre vetture della collezione, ha partecipato a numerosi concorsi per auto d’epoca e ricevuto consensi da esperti del settore. Nonostante le condizioni fossero già molto buone, proprio nel corso dell’ultimo anno, la mia Jag è stata oggetto di un pesante restauro, che ha riguardato la carrozzeria e gli interni, ora perfetti sotto ogni profilo. Grazie infatti alla consulenza di un restauratore specializzato, gli abbinamenti cromatici (v. il rosso chiaro tipico della prima serie) ed i materiali sono ora fedeli agli standard del 1962. Hardura, Vinyl, Velour e pelle naturale sono sapientemente accostati. Anche il volante originale, disponibile, è stato rimesso a nuovo da un esperto artigiano. (Conservo la documentazione fotografica dei lavori).

ACCIAIO NERO E PELLE ROSSA: L’ABITO GIUSTO
Sensuale e seducente come poche, la mia Jaguar E-Type Roadster 3.8 è un esemplare completamente restaurato dieci anni fa e gelosamente conservato nel garage climatizzato di Passione Classica. Come altre vetture della collezione, ha partecipato a numerosi concorsi per auto d’epoca e ricevuto consensi da esperti del settore. Nonostante le condizioni fossero già molto buone, proprio nel corso dell’ultimo anno, la mia Jaguar E-Type Roadster 3.8 è stata oggetto di un pesante restauro, che ha riguardato la carrozzeria e gli interni, ora perfetti sotto ogni profilo. Grazie infatti alla consulenza di un restauratore specializzato, gli abbinamenti cromatici (v. il rosso chiaro tipico della prima serie) ed i materiali sono ora fedeli agli standard del 1962. Hardura, Vinyl, Velour e pelle naturale sono sapientemente accostati. Anche il volante originale, disponibile, è stato rimesso a nuovo da un esperto artigiano. (Conservo la documentazione fotografica dei lavori).

I MITI SI INCONTRANO: AUTO E MUSICA

Gli anni ’60 furono un periodo d’oro per l’industria automobilistica, perché videro la nascita di capolavori senza tempo.
Non da meno fu la musica.
Nel 1961, anno in cui nacque la “E”, in Italia si ascoltava questo brano di Nico Fidenco.

Come dimenticare il film del 1968: “Danger: Diabolik”… Qui uno spezzone, dove la vera protagonista è Jaguar E.

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