Vista laterale Ford Ka cabrio- Ford Streetka - Passione Classica
VENDUTA/SOLD
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FORD STREETKA

La vita fuori dal guscio

ANNO: 2005

Sofisticata e anticonformista, la Streetka non è stata per Ford un’operazione così scontata. La casa dell’ovale blu non si limitò a togliere il guscio alla piccola tartaruga di casa (animale al quale spesso viene associata la due volumi dalla quale deriva), ma diede al progetto una connotazione specifica, che fece di quest’auto una sportiva tascabile a sé stante: una spider, più che una cabriolet.

Questo non può che incuriosire gli appassionati, specie se pensiamo che, ad oggi, sono davvero poche le piccole scoperte rimaste ancora a listino ed il futuro per questo segmento, se si dà un’occhiata ai piani industriali delle varie case automobilistiche, sembra tutt’altro che roseo.

”I tempi cambiano…”, si dice in questi casi.

Così, se volete estraniarvi dal bailamme di SUV e controsuv che invadono le nostre strade a colpi di led, se la gara “a chi ce l’ha più alto” non vi interessa e pulsa in voi una vena nostalgica per le quattro ruote che divertono, allora perché non godersi un’auto che, oltre ad essere un bell’oggetto, stupisce per le qualità dinamiche. Il tutto al costo di uno scooterone.

Erano i primi anni del 2000 e, per l’industria automobilistica del Vecchio Continente, una buona fetta di mercato era garantita dalla presenza in gamma di un modello cabriolet economicamente accessibile.

Ford decise per questo di estendere la famiglia della Ka, approvando il progetto, presentato da Ghia, della sua versione scoperta, la Ford Ka cabrio, che qualche anno più tardi avrebbe preso vita negli stabilimenti Pininfarina di Grugliasco.

Così nel 2003, la piccola due posti, prima Ford della storia prodotta in Italia, comparve nei listini di Quattroruote. L’accoglienza del pubblico fu incoraggiante in termini di immagine, ma tiepida dal punto di vista commerciale. Il listino, fissato a € 17.550,00, era piuttosto impegnativo e finì per smorzare gli entusiasmi dei molti potenziali acquirenti della piccola Ford Ka cabrio accorsi nelle concessionarie. Il tempismo inoltre non fu dei migliori: la Streetka fu commercializzata quando la Ka (nata nel 1996) era ormai datata, il che non aiutò certo le vendite.

Nonostante ciò la vettura si presentò come un esercizio di stile semplice ed inedito: un’equilibrata intersezione di linee tondeggianti. La versione definitiva della Streetka infatti, quasi non subì modifiche rispetto al prototipo proposto qualche anno prima.

  • CARROZZERIA: Cabrio
  • POSTI: 2
  • LUNGHEZZA: 365 cm
  • LARGHEZZA: 170 cm
  • ALTEZZA: 134 cm
  • PESO: 1136 kg
  • MOTORE: Ford Duratec
  • CILINDRATA: 1599 cc
  • POTENZA: 95 cv
  • ALIMENTAZIONE: Benzina
  • TRAZIONE: Anteriore
  • CAMBIO: Manuale 5 rapporti
  • VELOCITÀ: 173 km/h
ASSEGNATA/SOLD

Alla guida – effetto sorpresa

Sono diversi gli aspetti che rendono unica la Streetka.

Ad un primo sguardo la sua carreggiata, molto larga in proporzione all’altezza, contribuisce in modo significativo a rendere dinamica la forma di questa spider metropolitana e, se nel frontale si ricalcano le linee dell’utilitaria Ka, è il design del posteriore che le conferisce un look innovativo. Impreziosiscono ulteriormente la coda i due vistosi roll-bar in tinta alluminio (leggi TT Roadster), lo spoiler integrato e la luce della retromarcia rotonda, una vera chicca, posta proprio al centro del paraurti, quasi a simulare un grosso scarico.

Ma a dispetto della sua aria così “trendy” (sì: in quegli anni si usava questo termine…), la Streetka è pronta a stupire su strada, dove tradisce una vocazione corsaiola che non ci si aspetterebbe da una piccola scoperta. La formula è quella stra-collaudata del “go-kart feeling”: ruote agli angoli del pianale, sbalzi quasi inesistenti, pilota al centro. Chiudono il cerchio l’assetto creato ad hoc per questo modello (e per la sorella Sportka) forte della già citata carreggiata maggiorata, la barra antirollìo e la taratura sportiva delle sospensioni, così rigide da sembrare quasi inadatte ai fondi urbani più sconnessi, come pavè, dossi e tombini.

Il millesei Duratec da 95 cv, unico motore disponibile su questa Ford, eroga coppia sufficiente sin dai bassi regimi, e la spinta è brillante almeno fino ai 4000 giri/min.

Nulla di pretenzioso quindi, ma nemmeno di modesto. La Streetka stupisce per le vie del centro e, ancor di più tra le curve di un percorso misto. È proprio vero: a volte, per sorridere al volante, non serve avere a disposizione grandi budget.

British Style – la Streetka di Passione Classica

Trovare una Streetka non è poi così difficile, trovarla in buone condizioni è una sfida ardua.

L’esemplare di Ford Ka cabrio nelle immagini è stato scovato nella provincia di Vicenza: unico proprietario, pochi chilometri percorsi, ben accessoriato e con un abbinamento cromatico davvero “british”. Il colore della carrozzeria è il verde denominato “Envy Green”, mentre gli interni in pelle (sedili e pannelli porta) sono color tabacco. Impreziosisce ulteriormente l’abitacolo il pomello del cambio in alluminio. La dotazione prevede anche clima, abs e pneumatici 195/45/16: mica male…

Una volta arrivata nel garage di Passione Classica, la nostra Ford Ka cabrio è stata controllata e tagliandata. Nonostante la Streetka non abbia raggiunto ancora la maturità anagrafica per essere dichiarata storica, sono convinto che si tratti di una youngtimer molto interessante dal punto di vista collezionistico: una moderna tra le storiche di domani. Nell’attesa, divertitevi.

Alla guida – effetto sorpresa

Sono diversi gli aspetti che rendono unica la Streetka.

Ad un primo sguardo la sua carreggiata, molto larga in proporzione all’altezza, contribuisce in modo significativo a rendere dinamica la forma di questa spider metropolitana e, se nel frontale si ricalcano le linee dell’utilitaria Ka, è il design del posteriore che le conferisce un look innovativo. Impreziosiscono ulteriormente la coda i due vistosi roll-bar in tinta alluminio (leggi TT Roadster), lo spoiler integrato e la luce della retromarcia rotonda, una vera chicca, posta proprio al centro del paraurti, quasi a simulare un grosso scarico.

Ma a dispetto della sua aria così “trendy” (sì: in quegli anni si usava questo termine…), la Streetka è pronta a stupire su strada, dove tradisce una vocazione corsaiola che non ci si aspetterebbe da una piccola scoperta. La formula è quella stra-collaudata del “go-kart feeling”: ruote agli angoli del pianale, sbalzi quasi inesistenti, pilota al centro. Chiudono il cerchio l’assetto creato ad hoc per questo modello (e per la sorella Sportka) forte della già citata carreggiata maggiorata, la barra antirollìo e la taratura sportiva delle sospensioni, così rigide da sembrare quasi inadatte ai fondi urbani più sconnessi, come pavè, dossi e tombini.

Il millesei Duratec da 95 cv, unico motore disponibile su questa Ford, eroga coppia sufficiente sin dai bassi regimi, e la spinta è brillante almeno fino ai 4000 giri/min.

Nulla di pretenzioso quindi, ma nemmeno di modesto. La Streetka stupisce per le vie del centro e, ancor di più tra le curve di un percorso misto. È proprio vero: a volte, per sorridere al volante, non serve avere a disposizione grandi budget.

British Style – la Streetka di Passione Classica

Trovare una Streetka non è poi così difficile, trovarla in buone condizioni è una sfida ardua.

L’esemplare di Ford Ka cabrio nelle immagini è stato scovato nella provincia di Vicenza: unico proprietario, pochi chilometri percorsi, ben accessoriato e con un abbinamento cromatico davvero “british”. Il colore della carrozzeria è il verde denominato “Envy Green”, mentre gli interni in pelle (sedili e pannelli porta) sono color tabacco. Impreziosisce ulteriormente l’abitacolo il pomello del cambio in alluminio. La dotazione prevede anche clima, abs e pneumatici 195/45/16: mica male…

Una volta arrivata nel garage di Passione Classica, la nostra Ford Ka cabrio è stata controllata e tagliandata. Nonostante la Streetka non abbia raggiunto ancora la maturità anagrafica per essere dichiarata storica, sono convinto che si tratti di una youngtimer molto interessante dal punto di vista collezionistico: una moderna tra le storiche di domani. Nell’attesa, divertitevi.

Anima Metropolitana - l’accompagnamento

Nel 2005 il duo Hip-Hop Mattafix dominava le classifiche europee con il brano “Big City Life”, un inno alla difficile vita urbana delle metropoli. La Streetka, spesso immortalata negli spot tra i grattacieli delle grandi città, è tra i mezzi più adatti per evadere dallo stress casa‑ufficio, senza dover necessariamente fuggire fuori porta.

Una Spider per Kylie

Ford non badò a spese per il lancio della piccola scoperta e stupì il pubblico affiancandole una testimonial d’eccezione: nientemeno che Kylie Minogue, fresca del lancio di “Body Language” (album che si rivelerà di grande successo).

Girato in una piazza italiana, questo spot vedeva una sensuale Kylie “accendere” l’interesse degli astanti sulle note di una reinterpretazione di “Love to love you baby” di Donna Summer (Per quelli della mia generazione: no, il brano non è di Beyoncè…).

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